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Il CNR taglia 350 posti di Ricercatore – Comunicato ANPRI

Comunicato ANPRI del 22 maggio 2015

 

cnr

 

Il CNR taglia 350 posti di Ricercatore esperto, sin da quest’anno!

Il CNR si accinge a tagliare le Piante organiche dei Dirigenti di Ricerca e dei Primi Ricercatori di quasi 350 unità! Saranno cancellati ben 152 posti in Pianta organica di Dirigente di Ricerca e altri 192 posti di Primo Ricercatore. E su richiesta dei sindacati ricerca di CGIL, CISL e UIL, tale operazione, inizialmente prevista per il 2016 (vedi Comunicato del 15 aprile), sarà addirittura anticipata al 2015.
Dopo questi tagli, quali brillanti giovani Ricercatori il CNR sarà in grado di attirare se nega loro, fin da subito, ogni possibilità di vedere riconosciuto il proprio merito attraverso un naturale percorso di progressione di carriera? E quanti Ricercatori esperti, oggi del CNR, non decideranno di vedere riconosciuti altrove i loro meriti, regalando così ad altri le risorse investite dall’Ente per la loro formazione e crescita?
Il motivo principale e più impellente di tale operazione sta nella volontà del CNR di procedere nel 2015 con ben 417 progressioni di livello di tecnici e amministrativi, progressioni che allo stato attuale non possono avvenire poiché i livelli apicali dei tecnici e amministrativi sono già praticamente saturi.
Ecco allora che si taglia la pianta organica dei livelli apicali dei Ricercatori per aumentare quella dei livelli apicali dei tecnici e amministrativi. Eppure, il fatto che ci siano vacanze negli organici dei livelli apicali dei Ricercatori dipende esclusivamente dal fatto che il CNR negli ultimi 10 anni ha quasi totalmente ignorato le esigenze di carriera dei Ricercatori, al punto che oggi solo il 5,5% dei Ricercatori è Dirigente di Ricerca e solo il 21,3% è Primo Ricercatore.
Al contrario, le piante organiche dei livelli apicali dei tecnici e amministrativi sono pressoché sature perché, per loro, le progressioni di livello non sono mai mancate, al punto che oggi il 74% dei Funzionari di amministrazione, il 40% dei CTER, il 36% dei Collaboratori di amministrazione, il 49% degli Operatori tecnici e quasi il 77% degli Operatori di Amministrazione ha già raggiunto il proprio livello apicale!
Anche per i Tecnologi del CNR la carriera è abbastanza difficile (il 7,6% dei Tecnologi è Dirigente Tecnologo e il 18,2% è Primo Tecnologo) ma per i loro livelli apicali il CNR prevede un aumento della Pianta organica, per un totale di 24 posti. Questi posti però – la storia insegna – saranno “fagocitati” dalla Sede centrale per Tecnologi che svolgono attività gestionale/amministrativa e non di supporto alla ricerca.
Il taglio della Pianta organica è in parte giustificato dal CNR con l’esigenza di creare vacanze organiche nel livello iniziale di Ricercatore (ma pur sempre in numero inferiore ai tagli dei livelli apicali!), al fine di procedere con future assunzioni. Ma per i prossimi tre anni il CNR prevede di assumere solo 42 Ricercatori di III livello (!) e per essi la vacanza in Pianta organica si creerebbe immediatamente se solo il CNR procedesse con progressioni di carriera dei Ricercatori dal III al II livello.
Progressioni di carriera per i Ricercatori che il CNR programma in numero ridicolo: da qui al 2017, l’Ente intende bandire 20 posti da Dirigente di ricerca (di cui 10 riservato agli interni) e 46 posti di Primo Ricercatore (di cui 23 riservati). Numeri irrisori, che non riescono a intaccare minimamente il gap esistente tra il CNR e gli altri Enti del comparto Ricerca.
Infatti, da dati della Ragioneria Generale dello Stato, risulta che i Dirigenti di Ricerca e i Primi Ricercatori in tutti gli EPR sono il 10,9% e il 27,4% del totale dei Ricercatori, contro – lo ripetiamo – il 5,5% e il 21,3% del CNR. Ancor più impietoso è il confronto con l’altro grande Ente di ricerca italiano, l’INFN, dove il 17,8% e il 45,1% dei Ricercatori occupa il I e il II livello, rispettivamente.
Il Direttore Generale ha cercato di tranquillizzare l’ANPRI affermando che questa rimodulazione della Pianta organica è reversibile e che il CNR intende ripristinare, ma non prima del 2018 (!), le attuali vacanze in organico. A nostro avviso, questa rimodulazione è irreversibile perché il taglio previsto alle piante organiche dei livelli apicali dei Ricercatori vale più di 21,5 milioni di euro e una tale somma sarebbe recuperabile tagliando, ad esempio, 683 posti di CTER di VI livello, cosa certamente irrealizzabile.
All’ANPRI non resta, quindi, che cercare di contrastare con tutti i mezzi possibili quest’operazione, per salvaguardare sia il diritto dei Ricercatori ad un legittimo riconoscimento delle accresciute conoscenze e competenze (diritto sancito anche dalla Carta europea dei ricercatori), sia il futuro del CNR (del quale evidentemente gli attuali vertici, Presidente in primis, non sembrano preoccuparsi).
Come spera, infatti, il CNR di essere ancora competitivo in ambito nazionale e internazionale e di attrarre fondi da progetti competitivi se avrà ancor meno Ricercatori e questi saranno ancor meno motivati?
Ci rivolgeremo al ministro Giannini e ai politici che recentemente hanno mostrato di avere a cuore le sorti della ricerca e dei ricercatori. Utilizzeremo, se necessario, anche strumenti di lotta più dura.
Ti invitiamo, quindi, a firmare subito la petizione “Per lo stato giuridico dei ricercatori e tecnologi degli EPR” che ha già superato in pochi giorni le mille adesioni. Infatti, questa vergognosa operazione del CNR può avvenire anche perché, in assenza di una legge di stato giuridico per i Ricercatori e Tecnologi EPR, siamo tagliati fuori dal governo scientifico del nostro Ente. Altri, che nel CNR restano per pochi anni e poi vanno via, decidono del nostro futuro e delle sorti dell’Ente, piegandosi al volere dei sindacati ricerca di CGIL, CISL e UIL che, non a caso, si oppongono ostinatamente ad una legge di stato giuridico.

 

Gianpaolo Pulcini
Segretario Nazionale, Responsabile CNR

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